mercoledì 28 settembre 2011

LIBERTA' DI PENSIERO!

Quotations Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948:

Art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

La libertà di espressione è sancita anche dall'art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall'Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:
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1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.

La violazione del citato art. 10 della Convenzione europea legittima il cittadino a proporre ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo contro lo Stato Italiano, per ottenere il ristoro dei danni subiti, anche morali, purché siano esauriti tutti i possibili rimedi giurisdizionali interni

GIUSTIZIA INQUINATA!!!!!!!

di Gimand
Leggo su "Il Foglio" di oggi, in un editoriale di Nicholas Farrel, collaboratore "British" del quotidiano di Giuliano Ferrara:
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"...Da noi, un giudice non indaga, ma dirige la giuria durante un processo. Le indagini sono il compito della polizia e degli avvocati della Crown Prosecution Service (CPS). La Cps (non la polizia) può intercettare le chiamate di un cittadino solo col permesso del ministro dell'Interno e solo dove esiste il sospetto ragionevole di un reato grave. Le intercettazioni non possono essere diffuse e pubblicate "all'italiana". Altrimenti i responsabili (sia magistrati che giornalisti) vanno in galera. Di conseguenza, le intercettazioni non vengono mai pubblicate in Inghilterra. Mai. (...) Pubblicare le prove nei confronti di un indagato prima del processo distrugge il suo diritto a un processo giusto ed equo. (...) però, un giudice come Henry John Woodcock viola quel sacro diritto ogni santo dì (...) Che ci fanno Woodcock & Company a spiare a livelli industriali le chiamate private di un Presidente del Consiglio? Che ci fanno a sputtanare non solo Berlusconi ma anche l'Italia? Ma vi rendete conto come la stampa straniera vi prenda in giro? (...) Almeno Woodcock - for God's Sake! - se ne dovrebbe rendere conto perché è di origini inglesi! Per la cronaca il suo cognome vuol dire "beccaccia"".
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Bene! A me non frega niente se Woodcock se ne renda conto (probabilmente sì) o meno. A me interessa sapere che cosa al dottor Woodcock gliene venga in tasca.
E questo è facilmente intuibile: da quando - per certi magistrati - l'interesse del loro agire è stato spostato da quello della Giustizia (in senso lato) a quello personale loro e dei galoppini del circuito mediatico-giudiziario, ha subito una mutazione "biologica" anche la loro funzione. In parole povere, s'impicciano ormai esclusivamente di cose estranee ai loro compiti istituzionali. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Allo stesso modo di certe caste militari in altri paesi, le quali, arrogandosi il diritto di invadere periodicamente il campo della politica con colpi di stato e commissariamenti dei governi legittimati dal voto popolare, alla lunga hanno obliterato qualsiasi capacità di svolgere efficacemente i loro "compiti istituzionali", vale a dire, quelli di far le guerre e, possibilmente, vincerle. Difatti, costoro le poche o tante guerre combattute le hanno perse. Spesso anche con ignominia.
Quasi allo stesso modo, si spiega quindi il fatto, tornando ai nostri "valorosi" magistrati, di come essi siano diventati bravi a mettersi sotto i piedi governi, parlamenti ed istituzioni varie e di come siano diventati schiappe a perseguire criminali ed altre organizzazioni malavitose. La pacchia dei giudici è diventata l'incubo degli uomini delle istituzioni; e, conseguentemente, è diventata pacchia anche per la criminalità.
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Per forza! Se, invece che la polizia, ad indagare si mettono le beccacce.