lunedì 12 marzo 2012

E' solo un consiglio!!!!!

Non me lo sarei mai immaginato che per ben tre volte mi sarei rivolto direttamente a voi, senatori e deputati eletti nella circoscrizione “estero”.


La prima volta fu per dirvi che i grandi partiti vi avevano fagocitato nel vero senso della parola e voi, da numero “uno” nelle vostre nazioni di residenza abituale, siete passati a ricoprire le ultime posizioni in seno ad un partito dove conoscevate ben poche persone e dove siete stati obbligati ad assoggettarvi alle leggi del più forte; eravate “onorevole deputato” o “ signor senatore” nella nazione o circoscrizione che vi aveva eletto, però avrete constatato che, tutte le volte che arrivavate in Italia, siete stati trattati come un “ illustre sconosciuto”.

La seconda lettera ve l'ho inviata agli inizi di gennaio 2010, in occasione dei tafferugli che per due giorni sono scoppiati a Rosarno (Calabria) a motivo delle dimostrazioni dei raccoglitori di pomodori, sulle quali voi, con esperienza di emigranti, avete fatto silenzio e non vi siete aperti uno spazio come mediatori tra un' Italia che non accetta gli immigranti e voi che siete o siete stati emigranti.

Questa terza “lettera” ve la spedisco in questo frangente storico, con un’Italia guidata da un governo “tecnico”, mentre sembra che si voglia mettere finalmente la sordina alle vecchie ideologie dei vari partiti. Si è dato vita così ad un movimento che richiede non più idee astratte, ma persone concrete che diano un assetto all'Italia e forse anche all'Europa.

Cari amici, deputati e senatori eletti all'estero, siamo di nuovo al capolinea di un impresa che dovrà senz'altro approdare su una terraferma più sicura di quella che si è lasciato. Sono andate a farsi benedire tutte le vostre aspirazioni di destra e di sinistra e non si parla più di prima, seconda o terza repubblica. Bisogna salvare l'Italia e salvarsi. Questo l’imperativo.

Non vi sembra che questa nuova modalità di governo vi offra l'occasione per rivedere il vostro ruolo nel parlamento? Se i partiti ai quali vi siete associati oggi non sanno che fare di voi, perché non rivedete la vostra posizione di “deputati e senatori eletti all’estero” per inserire la vostra esperienza nella soluzione dell'immigrazione in Italia? Voi siete gli “esperti”, i “conoscitori” della realtà migratoria per averla sperimentata sulla propria carne.

Fate cerchio tra i 18 esponenti ed offrite una soluzione agli opposti punti di vista, che vengono esibiti dagli “ormai vecchi partiti”.

Fatevi portavoce di un nuovo concetto e di un diversa visione dell’immigrato. Voi siete i “tecnici delle migrazioni” nel momento in cui in Italia si contano più di cinque milioni di persone venute da fuori. Non potete dimenticare che vi siete sempre battuti per una uguaglianza di diritti con gli altri lavoratori presenti nella nazione che avete scelto o nella quale vi siete trovati ad operare. Ricordate che” il lavoratore migrante è prima di tutto una persona, e poi un mezzo di produzione”, come ci ricorda Stelio Fongaro ne “L’emigrato” (N° 5, Piacenza – 2011).

Ricordate che i diritti agli immigrati devono essere riconosciuti e poi mantenuti e garantiti. Se questi concetti non fossero sufficienti a spingervi a dare una mano a questo “Governo Monti”, vi possono essere di aiuto le indicazioni delle Nazioni Unite: “Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie” (1990), sottoscritta al giorno d'oggi da più di 40 nazioni.

Non lasciate passare questo momento storico senza intervenire come gruppo di esperti in materia di immigrazione! Se l'Italia risolve questa problematica, state certi che vi appunterete una medaglia anche nel contesto europeo.

Infine, se non vi sentite ben ferrati in questo settore, andate a rispolverare il disegno di legge che nel 1980 presentava il senatore Vincenzo Bombardieri, pure lui emigrato per 4 anni in Belgio: “Disciplina dell'occupazione in Italia di lavoratori subordinati stranieri extracomunitari” .

Non continuate a fare promesse ai vostri elettori; stringete le fila tra voi “esperti in migrazioni” ed offrite una mano a chi ne ha una sola. Voi come emigranti ne avevate una sola, un tempo; oggi gli immigranti che scelgono l'Italia come soluzione di sussistenza, dispongono anche loro di una sola mano.

Se voi date loro una mano, l'Italia, gli immigranti, e anche noi emigrati italiani nelle varie parti del mondo, vi saremo riconoscenti.

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