lunedì 14 novembre 2011

“VERGOGNA VERGOGNA”

Mi sono sempre considerato un italiano convinto, uno di quelli che hanno il Tricolore nel cuore e si commuovono quando nelle manifestazioni si ascolta il nostro Inno Nazionale. Ma ieri sera durante la trasmissione televisiva che mostrava la fine di un’epoca, con l’arrivo al Quirinale di Silvio Berlusconi, sono rimasto sensibilmente esterefatto nel vedere la negativa manifestazione da parte dei soliti fannulloni incapaci di intendere e di volere che si trovavano in piazza del Quirinale, per offendere il Presidente del Consiglio che si recava in quel palazzo per rassegnare le proprie dimissioni.

Non nascondo che per la prima volta, mi sono vergognato di essere italiano.

Qualsiasi persona civile di destra o di sinistra, in un momento così particolare dovrebbe portare rispetto di fronte ad un uomo che ha governato il proprio Paese per molti lunghi anni.

Vorrei ricordare che nella prima Repubblica, come pure nella seconda, non si è mai verificato che un governo sia rimasto in carica per così lungo tempo e soprattutto con una maggioranza senza precedenti, voluta dal popolo sovrano.

Ancora una volta si è voluto dimostrare “il modo di essere” degli italiani, sempre pronti a mandare un uomo dalle stelle alle stalle.

Quei disperati fannulloni, tarlo indistruttibile del nostro sistema, nazionale, fanno parte di coloro capaci solo di approfittare di qualsiasi circostanza per occupare le “PIAZZE” e per sfogare la loro rabbia violenta dimostrandosi professionisti dell’odio.

Vorrei inoltre ricordare a coloro che gioivano per l’uscita dalla scena politica di Silvio Berlusconi che è stato sconfitto,
“non vinto” e quello che accadrà nei prossimi giorni è ancora tutto da vedere e forse molti di quelli che manifestavano per la giornata della “liberazione” si ricrederanno.

Nessuno sarà capace di ristabilire un equilibrio finanziario del nostro paese in breve tempo sempre che non possegga una “bacchetta magica.” Anche perché vedremo presto che la crisi si espanderà in tutta l’area dell’Euro.

Con tutto il rispetto per i “ bocconiani” che saranno destinati al nuovo governo tecnico, non vedo come si possa modificare una crisi di portata mondiale che si estende dall’intera Europa agli Stati Uniti d’America coinvolgendo quasi tutti i settori produttivi e l’intero consumismo globale.

Giovanni Salamone

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