lunedì 10 ottobre 2011

POTERE!!!!!!

Partita la campagna della sinistra per “salvare l’Italia”. Come “la macchina da guerra” di Occhetto
Ringalluzzita dall’importante “successo” riportato nel contribuire a far abbassare il rating del debito italiano da Standard&Poor’s, poi seguito dal declassamento di 7 banche nazionali, che ci costerà un quarantina di miliardi di euro di maggiori interessi, la sinistra italiana ha dato l’avvio alla campagna d’Italia per conquistare il governo del Paese. Chi segue questo blog sa, perché se ne è qui abbondantemente parlato, che gli unici responsabili del disastro nazionale cui stiamo assistendo è storicamente proprio la sinistra. Prima ci ha regalato l’indebitamento con i governi Craxi, Amato e Prodi: in tre la metà del totale in meno di 7 anni. Poi ha fatto in modo che il Paese perdesse faccia e credibilità entro e fuori i confini nazionali.
Complice un attuale governo che, preso da tanti problemi, per lavorare si “dimentica” di fare comunicazione e public relationship, molti italiani non conoscono la verità e non sanno chi li ha portati a questo punto. E se la prendono con l’esecutivo ora in carica. Bisogna riconoscere che la sinistra, pur non sapendo governare, pur non facendo altro che esercitare il potere solo per i suoi porci comodi e per conseguire personali vantaggi, diventa maestra quando si tratta di tramare nel buio. Stavolta è stato seguito lo schema di Fornaretto di Venezia. La sinistra viene da lontano: da una stagione storica che si è avviata con la campagna degli anni ’70 e delle Brigate Rosse per intimidire il Paese, riuscendoci, e che è stata conclusa dall’ultimo governo Prodi, che in tre anni ha vanificato tutto il lavoro fatto dal 1994 al 2008 per ridurre il deficit. Ha ammazzato il Paese, poi messo il “pugnale” in mano a chi era corso in aiuto dello stesso, dopodiché l’ignaro soccorritore, parliamo di Berlusconi, è stato preso come capro espiatorio e messo sotto processo. Per molta gente italica il Premier è il responsabile di tutti i danni in tutti i campi della vita politica, economica e sociale del Paese. E come il Fornaretto, deve ora cercare di liberarsi dalle accuse che gli piovono addosso da tutte le parti: dall’apparato mediatico nazionale, quasi completamente nelle mani della sinistra (checché se ne dica), e da tutte le Procure d’Italia per fatti perlopiù inconsistenti, pretestuosi o mai avvenuti. Con situazioni assolutamente paradossali: adesso è anche indagato col fratello Paolo perché il Giornale ha pubblicato il testo delle intercettazioni Fassino-Consorte. Peccato che in tutto questo bailamme passi in cavalleria il gravissimo reato a carico di Fassino e Consorte stessi, aggiotaggio per acquisire fraudolentemente una banca, ed il reato dei magistrati che divulgano ogni giorno le intercettazioni soggette a segreto istruttorio. Ma neanche tutte, bensì solo quelle che possono costituire prova a carico, mentre quelle a favore degli accusati misteriosamente scompaiono, come nel caso Tarantini.
Ritornando alla campagna d’Italia per la presa del potere, si segnala l’omissione su stampa e TV del fatto che si stiano valutando la posizione e le responsabilità di Vendola in Puglia nella gestione dissennata e clientelare della Sanità, dei Trasporti, delle Politiche Ambientali, della Regione. A proposito di Puglia: con la smania di denigrare l’Italia e di appoggiarsi a magistrati compiacenti per porre in atto la persecuzione giudiziaria del Premier e gettare il Paese nel caos – come platealmente ha dimostrato lo sciopero del 6 settembre – proponendosi poi come salvatrice della patria, la sinistra ha fatto accadere a livello locale ciò che era successo in ambito nazionale. Tra i potenziali investitori stranieri fuggiti inorriditi dall’Italia appena resisi conto dell’andazzo, ora c’è anche il colosso cinese GSF (Global Solar Fund) che ha sospeso l’investimento di 1 miliardo € per il parco voltaico nella provincia di Brindisi che aveva già ottenuto tutte le approvazioni necessarie. Chissà come sono contenti i brindisini, e quanto son grati a Vendola.
Sul fronte della propaganda, stanno circolando i risultati di sondaggi che dimostrerebbero che, nel consenso popolare, la sinistra sta 12 punti avanti al centrodestra, limitato a PDL e Lega. Chissà se a Casini, Mastella, Fini, ai Radicali hanno scritto una lettera per avvertirli che sono stati cooptati nel centro-sinistra o se i centristi lo scopriranno solo vivendo, dopo le elezioni.
Ma in campagna elettorale basterà svelare il vero volto della sinistra. Volto che è quello che, in Sardegna, ha permesso ai franchi tiratori del PD di affossare un provvedimento per ridurre da 80 a 50 i consiglieri regionali, alla faccia dello sbandierato consenso per la riduzione dei costi della politica. Che è quello di un sistema capillare di tangenti che vige da sempre a sinistra, dalla Puglia alla Brianza, che non conosce né limiti, né vergogna e che attualmente chiama in causa direttamente la segreteria politica del segretario nazionale del PD. Il volto di opportunisti squallidi, per i quali non esiste né dignità, né etica politica. Il volto di quelli che si “fanno strada” nel nostro Paese con coperture compiacenti e sostegni interessati, poi da ripagare, in tutti i campi dell’economia, dello spettacolo, della letteratura, dell’arte, del cinema e del teatro. Chi si schiera a sinistra è “bravo” a prescindere, gli altri sono rottami di una destra violenta e perversa. E si costruiscono i mostri alla De Benedetti, che ha buttato sul lastrico decine di migliaia di famiglie con i suoi giochetti delle tre carte in borsa. O alla Soru, il patron della Tiscali che sull’onda delle follie del “New Market”, mettendo mezza centralina in un sottoscala cagliaritano ed utilizzando la rete Telecom, ha messo in piedi una società che nei termini pubblicizzati esisteva solo nell’immaginario collettivo artatamente sollecitato. Una società che a forza di essere “gonfiata” da stampa compiacente è arrivata a capitalizzare in borsa più della Fiat, con azioni emesse a 0.50 €, collocate sul mercato a 5 € e schizzate a 1200 €, 2400 volte il valore di facciata! Giusto il tempo di specularci sopra e poi giù, a volatilizzare i risparmi di lavoratori e pensionati. Sapete quanto quotano oggi le Tiscali? No? Ve lo diciamo qui: 0,0469 €, un decimo del loro valore di facciata, con una oscillazione di 24.000 volte tra max e min. Com’era il fatto della speculazione di perversi capitalisti che la Sinistra combatterebbe a fianco dei lavoratori? E che fine ha fatto Soru? Sta in galera? No, è comunista con tanto di tessera, non si può. Ha fatto il presidente PD della Regione Sardegna e poi per sdebitarsi, tra tante altre cose, ora che è ricco sfondato s’è messo a fare l’editore dell’Unità, che tanto riceve i contributi statali.
Non siamo certi che quando racconteremo queste cose sui giornali, nelle piazze, a scuola, nei posti di lavoro, nei dibattiti televisivi, nei blog in rete, cioè quando la verità sarà svelata e spiegata, anche per quanto concerne i vigliacchi complotti che sostengono la persecuzione giudiziaria di cui è oggetto il premier, loro, senza i centristi, staranno 12 punti avanti alla destra. Noi, sinceramente pensiamo di no.
L’eclettico Benjamin Franklin, che era anche eccellente filosofo, una volta disse che “ si possono ingannare molti per qualche tempo, alcuni per molto tempo. Però non si possono ingannare tutti e per tutto il tempo”. Aveva ragione. Tanto per cominciare, tutti gli abitanti di Termoli che avevano la tessera dell’IdV l’hanno strappata dopo che Di Pietro ha raccomandato il figlio come “candidato forte” alle amministrative della Regione Molise. Senza dire delle nefandezze che ha perpetrato per far ottenere la tessera dell’Ordine dei Giornalisti alla figlia. Qualcosa da quelle parti comincia a muoversi: Vendola, Bersani/Penati, Fassino, la Unipol, le Cooperative rosse, Di Pietro. E poi dai, non piangiamoci addosso : accanto alle Toghe Rosse ci stanno tanti magistrati che lavorano sodo, senza tanta pubblicità, con serietà e competenza professionale, che onorano la categoria che altri infangano, alla fine non avranno sempre la meglio i peggiori.
Abbiamo un precedente che dovrebbe infonderci coraggio: la fine che la destra fece fare alla “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto nel 1994. Però una cosa è certa: dobbiamo darci da fare per non dargliela vinta: troppo importante la posta in gioco.

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